Le ulcere o piaghe delle gambe, che si estendono e variano in profondità, colpiscono l’epidermide, il derma e l’ipoderma nella parte distale delle gambe, mostrando una scarsa tendenza alla guarigione spontanea. Possono avere origine da cause venose, linfatiche, arteriose o extravenose, determinando variazioni nella presentazione clinica e nel trattamento appropriato.
Ulcere venose delle gambe e ozonoterapia
Le ulcere degli arti inferiori rappresentano l’80% dei casi e si localizzano principalmente nella regione malleolare interna e sopramalleolare, con possibile estensione ad altre aree. Queste ulcere colpiscono prevalentemente le donne oltre i 40 anni e possono infettarsi e causare dolore.
L’approccio iniziale dovrebbe optare per un approccio terapeutico conservativo, utilizzando farmaci e compressione, ricorrendo alla chirurgia solo come ultima risorsa. È importante effettuare medicazioni regolari per favorire la guarigione dell’ulcera.
Nel trattamento dell’ulcera venosa, l’arto interessato viene inumidito con olio ozonizzato e inserito in un sacchetto di plastica. L’aria viene poi rimossa dal sacchetto e sostituita con ozono ad alta concentrazione nelle prime sedute, per poi diminuirne la concentrazione nelle sessioni successive. L’ozonoterapia può essere effettuata tramite infiltrazioni con aghi da mesoterapia nelle zone edematose, perivenose e periulcerose. È consigliato inoltre, anche il trattamento sistemico tramite la Grande autoemotrasfusione (GAET).
Ulcere arteriose delle gambe e ozonoterapia
Le ulcere arteriose rappresentano meno del 10% di tutte le ulcere delle gambe. Possono essere causate da occlusioni arteriose funzionali (come Raynaud, acrocianosi, vasospasmi dovuti a neuropatie o tromboembolia arteriosa) od organiche (quali ateromasia, tromboangioite obliterante, poliarterite nodosa, arteriti, trombosi ed embolie arteriose, ergotismo).
Queste ulcere sono associate a sintomi quali debolezza o scomparsa dei polsi periferici, claudicatio intermittens, arto freddo, iperdisestesie, dolore quando l’arto è sollevato o in posizione orizzontale che diminuisce con l’arto declive, cute atrofica, pallida e secca, assottigliamento dei peli, e onicogrifosi.
Nella cura delle ulcere arteriose, è importante non rimuovere il tessuto necrotico, ma coprire la lesione con crema di argento solfadiazina o crema all’olio ozonizzato e garze.
La chirurgia moderna utilizza tecniche più mirate, come la tromboendoarteriectomia, i bypass e l’angioplastica transluminale.
L’Ozonoterapia è utile nelle arteriopatie obliteranti dal II stadio in poi: si effettua la GAET (grande autoemotrasfusione) o insufflazione rettale. In caso di ulcera si pone l’arto inumidito con olio ozonizzato in un sacchetto di plastica in cui viene tolta l’aria e immesso ozono a concentrazione alta le prime volte poi bassa nelle sedute successive. Controindicate le punture periulcerose per evitare di danneggiare i pochi capillari rimasti.
Ulcere linfopatiche delle gambe
Le ulcere linfatiche costituiscono il 4% di tutte le ulcere delle gambe. La pelle interessata appare traslucida, fredda, pallida e non pigmentata, raramente con fibrosclerosi. Queste ulcere si sviluppano su vegetazioni di tipo flittenulari e verruciformi a vari livelli nella gamba.
I trattamenti più comunemente impiegati per queste ulcere sono quelli indicati per il linfedema.
Ulcere extravascolari delle gambe
Le ulcere extravascolari costituiscono il 6% di tutte le ulcere delle gambe e possono essere causate da diverse patologie:
- traumi (es. da bendaggi, ulcera dei calciatori, ulcera del deserto, sostanze sclerosanti);
- disturbi neurotrofici (poliomielite, spina bifida, mal perforante plantare);
- malattie infettive (piodermite, ectima, tubercolosi, lebbra, sifilide, leishmaniosi, blastomicosi);
- sclerodermia;
- diabete mellito.
Il diabete può causare ulcere arteriose, ma più frequentemente sono neuropatiche o miste. La terapia per queste lesioni è principalmente preventiva e mirata alla causa.
Le ulcere extravascolari una volta formate, vanno medicate energicamente con asportazione del callo e dei tessuti necrotici, talora va pulito anche un focolaio osteomielitico e va evitata ogni pressione su di esse. Vanno trattate le infezioni, abbassata la glicemia, abolito l’uso di tabacco, prescritti vitamina B1 e antiaggreganti piastrinici. Sono ulcere difficili da trattare con successo anche con l’ozono.
Le ulcere hanno come comune denominatore: un’insufficienza dell’apporto di ossigeno tramite il sangue periferico.
L’ulcera è una lesione aperta e in quanto tale, infetta. Tutto ciò è la principale conseguenza di un circolo vizioso che a livello periferico si basa sul binomio infezione-mancanza di ossigeno e ciò non ne permette una anticipata guarigione.
La misura dell’ossigeno ha messo in evidenza che a livello delle ulcere e piaghe la pressione dell’ossigeno arriva a livelli molto bassi (5-10 mmHg) e quindi incompatibile con la sopravvivenza cellulare. E’ chiaro che la correzione della pressione dell’ossigeno è la condizione fondamentale per innescare i processi di guarigione. Infatti, è stato ampiamente dimostrato che i globuli bianchi proliferano e funzionano solo in presenza di pressione di ossigeno superiore ai 30-40 mmHg.
Quindi, maggiore è la mancanza di ossigeno quanto maggiore è l’infezione e l’espansione dell’ulcera.
Pertanto, l’infezione e l’espansione dell’ulcera peggiorano all’aumentare della carenza di ossigeno. Per ripristinare la normale funzione dei tessuti, è essenziale aumentare la pressione dell’ossigeno nelle aree interessate.
L’ozonoterapia per curare le ulcere delle gambe
L’Ozono ha un ruolo fondamentale sui processi riparativi, infatti, la sintesi del collagene è parte fondamentale nel processo cicatriziale e se questo non è ben ossigenato sarà poco stabile e non tenderà alla sua maturazione.
La terapia con Ossigeno-Ozono riduce la viscosità ematica globale, riduce la viscosità plasmatica, aumenta la cessione di ossigeno ai tessuti, ha una massima attività antibatterica e antimicotica.
Perché si usa l’Ozono miscelato a Ossigeno? Perché l’ozono ha un potere ossigenante maggiore dello stesso ossigeno e quindi migliore e più rapida è la risposta terapeutica.
Il paziente avvertirà in breve un miglioramento del sintomo dolore sia a riposo che camminando, un miglioramento dell’ossigeno periferico e una notevole diminuzione della carica batterica responsabile del processo infettivo. Inoltre, vi sarà una diminuzione del prurito, dell’edema e della desquamazione.
Ozonoterapia e cassa malati
Le casse malati svizzere riconoscono l’ozonoterapia e ne rimborsano le sedute.